giovedì 25 settembre 2014

Within you without you cantata da Patti Smith

We were talking about the space between us all
And the people who hide themselves behind a wall of illusion, 

Never glimpse the truth, then it's far too late, when they pass away


We were talking about the love we all could share
When we find it to try our best to hold it there
With our love, with our love
We could save the world, if they only knew

Try to realize it's all within yourself
No one else can make you change
And to see you're really only very small
And life flows on within you and without you

We were talking about the love that's gone so cold
And the people
Who gain the world and lose their soul
They don't know, they can't see
Are you one of them?

When you've seen beyond yourself then you may find
Peace of mind is waiting there
And the time will come when you see we're all one
And life flows on within you and without you

Within you without you composta da George Harrison
album Sgt Pepper's Lonely Hearts Club Band Beatles 1967

Stavamo parlando dello spazio tra tutti noi
e delle persone che si nascondono dietro a un muro di illusione
e che non intravedono mai la verità, e poi è troppo tardi, quando muoiono

Stavamo parlando dell'amore che tutti potremmo condividere
quando lo troviamo dobbiamo cercare di fare del nostro meglio per tenerlo lì 
con il nostro amore, con il nostro amore, noi potremmo salvare il mondo, se solo sapessero

Cercare di rendersi conto che è tutto dentro di te
che nessuno può farti cambiare
e vedere che sei davvero molto piccolo
e che la vita scorre dentro di te e senza di te

Stavamo parlando dell'amore che è diventato così freddo,
della gente che conquista il mondo e perde la propria anima
non sanno, non riescono a vedere, sei uno di loro?

Quando hai visto al di là di te stesso allora puoi trovare
la pace della mente ad attenderti
e verrà il tempo in cui vedrai che siamo tutti uno
e che la vita scorre dentro di te e senza di te



La vita è una carcassa vuota, dove gli uomini camminano impazziti e ciechi. Nessuno ode, nessuno vede, nessuno sembra andare oltre la scorza della superficie. Corpi di plastica, rapporti preconfezionati, gesti studiati, parole non-sense, frasi pronte all'uso, sentenze vomitate, voci gettate al vento, vocaboli usa-e-getta. Lunghi monologhi collidono l'uno contro l'altro. Cadono a terra stolte briciole, frasi mozzate. Nessuno se ne accorge. Gli occhi sono chiusi dal vetro dell'indifferenza, le orecchie ostruite. 
Un lungo cappio soffoca il dialogo nutriente, l'incontro fecondo di parole. Un orribile vuoto circonda la gioia del vero ascolto, di respirare gli esseri umani come se fossero aria, senza pre-giudizi, lasciando loro lo spazio e il tempo di esprimersi, di venirci incontro o di allontanarsi, di mettere in comune o di tenere per sé.   
L'anima si ribella. Grida. Niente e nessuno può imbrigliarla o costruirla o sarà Lei ad urlare più forte, a spezzare gli equilibri. Sarà lei a creare disagio e a rompere i nostri involucri perfetti. 
Siamo nati nell'incontro, il contatto è stata la culla del nostro essere fin dal primo istante, in cui siamo stati creati. Abbiamo bisogno di comunicare, di scambiare, di ascoltarci, di incrociarci,di attraversarci, di rimanere individui unici, ma in relazione.  E' questo lo spazio sacro, dove ognuno resta sé stesso - dove ognuno nutre ed è nutrito - dove ognuno si accorge della Vita, che scorre dentro di sé e senza di sé. La Vita va oltre, é oltre. E' un respiro universale. Lì l'amore di uno, l'amore di due è il lasciapassare per un amore cosmico. La Vita è lo spazio sacro dove gli uomini possono salvarsi. Se solo lo sapessero. 

spazi-attraversamenti-incroci-incontri-dialoghi-comunicazioni-empatia-condivisioni ascolti-connessioni-contatti-scambi-terre di mezzo- collegamenti-cerchio-cosmo

[SILENE ARNALDI]

mercoledì 24 settembre 2014

' I began as a poet when my roots were crossed with my reading'
'Ho iniziato come poeta quando le mie radici si sono incrociate con le mie letture'
[SEAMUS HEANEY]

martedì 23 settembre 2014



LEVANTE, ORIENTE, EST

Il Levante è letteralmente il luogo dove il sole sembra levarsi. L'Oriente quel punto dell'orizzonte onde la luce chiara comincia a mostrarsi. Est il punto dell'orizzonte onde il vento soffia  quando  il  sole si leva.
Levante è della geografia;
                                              Oriente dell'astronomia e cosmogonia; 
                                                                                           Est della navigazione e dell'astronomia.

Volgere lo sguardo ad Est, cercare l'alba ed accoglierla nel catino luminoso degli occhi: due fari, che riflettono la luce dell'Universo nell'eterno risveglio della Terra.
Muovere i piedi impolverati l'uno dopo l'altro. La strada è lunga, dissestata. La gola secca, impastata. A tratti il percorso è piacevole e sicuro. Il cielo è un manto cucito di Bellezza. La Natura il Canto. Il nostro silenzio una voce.

Camminare verso Oriente è una direzione interiore. Il corpo presta le membra e la pelle a un viandante invisibile: l'Anima. E' la scelta di dirigersi verso il proprio sorgere del Sole, verso la Vita sommersa, che attende di venire alla luce.

Andare verso Oriente è la volontà di muoversi anche quando si è fermi.  Si cammina, pur restando seduti a prendere fiato e a respirare.  E' la capacità di vedere  al buio.  Una visione nitida e pura oltrepassa le palpebre corvine. Scavalca l'oscurità.

Viaggiare verso Oriente è sentire il volto dell'Amore, che appare dietro alla gelida maschera del dolore. Lasciar passare la luce nelle ferite e continuare a nascere. A crescere nell'incessante ritmo di  ricevere e  dare. Sentire di amare è come percepire di respirare. Amare, respirare, vivere, essere. Le mani spalancate sono coppe che accolgono senza trattenere.  

Dirigersi ad Oriente è cercare l'Inizio. L'Origine. La Sorgente: culla del Senso Supremo. Quello che abbraccia tutto e il contrario di tutto. Quello in cui il cielo e la terra parlano la stessa lingua. Sono la stessa cosa. Sono quello che sono, quando si incontrano nell'apparente linea dell' orizzonte. Lì siamo quello che siamo. Lì non abbiamo altro che il nostro vero volto. Siamo autentici, aerei, impalpabili. Eterni. Siamo fatti di alberi, di acqua, di azzurro. Siamo diversi eppure identici.


Levante Oriente Est sono la direzione di chi non smette di esplorare,
di incontrare profondamente l'altro da sé e di amare la Vita.

                                                           [ARNALDI SILENE testo e foto]

giovedì 4 settembre 2014





Illustrazione di Alessandra Manfredi www.alessandramanfredi.it/



Meditare attraverso la voce significa permettere alla nostra musica interiore di uscire e di trovare una casa. I suoni emessi sono stanze desolate, saloni luminosi, corridoi, in cui vagare senza aspettative. Lì siamo inquilini senza maschere e filtri. Circondati dalle nostre armonie e dalle nostre dissonanze. Da melodie e rumori molesti. 
Ci si affida, ci si lascia portare con fiducia, là dove i suoni vogliono condurci. Senza giudizio, senza ricerca, senza intenti. Il corpo diventa strumento; le corde vocali il ponte tra dentro e fuori.
La voce è una mappa, un canale senza menzogna. Devi seguirla come se fossi cieco. Lei ti guida. Lei lascia uscire ed esprimere. Non quello che vuoi vedere. Quello che c'è. Non nasconde, non dimentica, ma racconta chi siamo. E' lo specchio sonoro del nostro vero volto. Quello presente e quello antico, con cui siamo nati. Il qui ed ora e l'origine si incontrano e volano fuori dalla nostra bocca. Diventano uno. L'Uno.
La voce denuda e nudi si ha freddo, ci si sente liberi, si ha paura, si è felici. Si è tutte queste cose. Ci si riconosce parte dell'universo e di quel ritmo, in cui gli opposti convivono. 
Il confine tra dentro e fuori cade.

Il suono è la patria del silenzio. Il silenzio è la culla del suono. 
[SILENE ARNALDI]

Gli occhi dell’Amore sono senza giudizio. Sono occhi come fari. Aperti. Nessun confine li racchiude. Esistono senza essere contenuti né con...