martedì 15 luglio 2014





Ancora uno splendido libro d'artista della somebooks.kr dal titolo Far Away, che potrete sfogliare sul loro sito. Pagine bianche e le immagini di due uccelli e di una fitta vegetazione, che sembrano uscire dal foglio e rimanere lì sospese in attesa che il lettore trovi in esse una storia. Ognuno di noi costruisce un testo, un succedersi di eventi, ma la porta rimane aperta ad altre suggestioni, ad altre interpretazioni. Dalla copertina di carta grezza con un uccello dal corpo nero e colorato inizia un viaggio. Esplorando le pagine e mettendomi in ascolto ho trovato le MIE parole per raccontarlo.

Un uccello: nero e  colore sul suo corpo – buio e luce in ognuno di noi. Una pagina bianca e grezza: lo spazio sacro della vita dove tutto è possibile. La sua ombra gli ricorda di esserci in quella pagina di latte che è l’ esistenza. Solo. La nostra ombra è la nostra unica e singolare impronta, è lì a ricordarci che la luce esiste. Soli.

Due uccelli – compagni di viaggio forse – sono completamente scuri e posano le zampe su rami grigi. Non c’è colore in nessuno dei due, non c’è incontro tra i loro sguardi. L’azione più ardita per uno di loro è premere il becco sullo spazio bianco e scoprire che la vita è acqua fresca, che disseta e che conduce a un mondo ancora lontano, fatto di vegetazione rigogliosa e farfalle fluttuanti nell’aria: la Vita vera.

Ali colorate arrivano nel mondo delle ombre. Fanno alzare lo sguardo ai due uccelli incuriositi. Nuove foglie, altri fiori, farfalle popolano il regno dei colori.
Uno dei due uccelli spicca il volo. Apre le ali senza sapere dove andrà a finire. La farfalla si allontana. Non possiamo sapere dove ci conduce la vita. Non possiamo fare a meno di seguirla. L’altro uccello continua a guardare, ma ripiega il collo con paura. Il mondo a colori non smette di crescere.

Un forte vento sembra spezzare le ali del primo uccello e il suo coraggio di vivere. Il suo compagno fa un balzo in avanti sull’altro ramo. Sembra volerlo proteggere con lo sguardo, ma la verità è che nessuno può salvarci dalle raffiche impetuose delle nostre esplorazioni, dalle mete sconosciute del nostro destino, dai nostri dolori. Il colore ha riempito lo spazio bianco. La vita si è colmata di senso in ogni sua forma.

Eccolo il primo uccello è riuscito a fare il salto.  Vola sicuro e fiducioso nel colore della vita. Il suo compagno alza le ali, apre il becco quasi a chiamarlo. Il volo del secondo uccello è breve. Si ferma ancora una volta ad osservare. Non è sempre chiara la via da seguire.  Nel mondo a colori spiegare le ali sembra la cosa più naturale del mondo, è quello per cui ogni uccello è nato. Ogni uomo può volare se riesce a capire e a fare quello per cui è giunto sulla terra. Non c’è nessuna paura.

Nel mondo grigio l’uccello fa un passo indietro. E’ meglio non rischiare. La testa dell’altro uccello prende colore e volge lo sguardo all’amico lontano. La vita per cui siamo nati ha il potere di trasformarci, di estrarre da noi energia e gioia.

L’uccello colorato decide di portare un fiore all’amico grigio, che si rianima e risolleva le ali. Sarà pronto a volare ? Basterà l’amore rinchiuso in un fiore a farlo partire per il viaggio? L’incontro è tenerezza negli sguardi. Due uccelli diversi, ritrosia e coraggio, nero e colore, sono sospesi sul ramo. Amare è riconoscere la propria diversità e guardarsi. Il mondo a colori si è ritirato e il bianco ha ripreso spazio. Dimenticano il fiore. Volano via insieme.

E’ meraviglioso volare insieme nel mondo dei colori.
I petali iniziano a sgretolarsi. Il fiore reciso è destinato a morire. Servono radici e nutrimento. Anche la vita vera e il senso del nostro andare nel mondo vanno continuamente riscoperti e nutriti. Altrimenti muoiono, si seccano, marciscono.  Gli uccelli volano gioiosi. L’uccello nero è rimasto tale. L’altro è sempre più colorato. Ognuno ha la propria natura. Rispettarsi è amore.

Petali  e stelo spezzati. Il fiore cade nel bianco. Un alone grigio invade il mondo a colori. Alcune foglie giungono allo spazio bianco del mondo delle ombre. Non c’è un luogo dell’estasi e un luogo del dolore. Della gioia e della tristezza. La vita è una miscela di luce e ombra.

Una tempesta, chiazze di colore e macchie grigie invadono tutto come un uragano e i mondi che prima apparivano contraddittori e lontani diventano tutt'uno. I due uccelli vengono sbalzati via.
L’uccello dal capo colorato si ripara sul vecchio tronco. Non è più quello di un tempo. L’estasi e la guerra lo hanno trasformato. Nella trasformazione la vita ha un senso. L’altro uccello è scomparso. Torna il sereno.

L’uccello a colori pensa. Si chiede dov’é la gioia suprema? Dov’è il dolore? Dov’è il compagno di viaggio ? Dov’è il senso?
Guarda lontano alla ricerca di una risposta.
Sembra pronto a ripartire alla ricerca dell’amore perduto o forse di se stesso.
Spicca il volo sicuro. La vita lo attende di nuovo.
Vola solo. La vegetazione è ormai ovunque. Non esistono mondi contrapposti.
Vola lontano. Cosa starà cercando ?
Sembra non esserci tanto cielo in cui volare. Invece c’è sempre un oltre, l’orizzonte si sposta, la fine diventa inizio, ogni esploratore non smette mai di cercare.
Alla fine del libro la stessa pagina di carta bianca e grezza dell’inizio. Resta solo lo spazio bianco e sacro della vita. Nessuno può sapere dove ci conduce.
 [SILENE ARNALDI]

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