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FOTO e TESTO di SILENE ARNALDI |
Inchinarsi intr. (aus. avere), letter. a. inclinare verso qualche cosa, volgere: il sole inchinava al tramonto; fig. esser propenso: i. all’ indulgenza, alla benevolenza.
Mi inchino alla Vita. Mi volgo verso di essa. Apro le braccia fiduciosa che la Vita mi prende, mi accoglie, mi abbraccia così come sono. Siamo noi a infarcire la Vita di giudizi, auto-giudizi, aspettative, congegni del pensiero, strutture. La Vita no. La Vita scorre, è fluida, pur con il suo ordine, la sua armonia, le sue geometrie, i ritmi perfetti. Il suo caos.
Mi inchino alla Vita. Sono propensa ad essa, ad esplorarla, a stare nel campo. Mi inchino per imparare come un principiante assoluto. Nutro un pensiero aperto, un pensiero istintivo, intuitivo, che non si chiude in sé stesso; che lascia che tutto sia possibile.
Nutro la possibilità, la crescita, l'infinito apprendimento. Lascio che i miei occhi vedano e dico alla mente di attendere. Lascio che le orecchie odano e dico alla mente di attendere. Lascio che i miei sensi colgano e dico alla mente di attendere.
La Vita è molto di più di quello che capiamo noi, eppur se lasci aperti i canali e chiedi umilmente di imparare e di cogliere, la Vita ti dona, si apre, si schiude. Fai dei balzi di consapevolezza. Vedi di più, odi di più. Sai che avrai sempre da imparare.
Questo è l'atteggiamento che voglio coltivare verso la Vita.
Vita come alberi, cielo, gente. Vita come amici, clochards, bambini con l'infinito negli occhi. Vita come colore, suono, progetti. Vita come sguardi, gesti, parole altrui. Vita come poesia. Come speranza di rinascita. La rinascita della gioia, della lentezza, della salute, della cura, della cooperazione. Di una nuova, consapevole, illuminata Umanità.
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' Abitare poeticamente il mondo. Si tratta solo di un modo umano di abitare il mondo. Perché dire abitare poeticamente il mondo o abitare umanamente il mondo, in fondo, è la stessa cosa.
La natura, la verità, la bellezza, la dolcezza, la lentezza che sono state danneggiate sono solo indietreggiate e diventano un po' più difficili da cogliere, da vivere.
Troppo male è stato compiuto, ma non è irreversibile. Non credo all'irreversibile. Rimango molto fiducioso e lo sarò sempre, l'umano nel profondo è invincibile, incancellabile. Torneremo alle cose vive e vere. Ma per questo, occorrerà che si raggiunga il punto di estrema stanchezza. Occorrerà che non si possa fare altrimenti.
Il mondo è pieno di visioni che attendono degli occhi. '
[CHRISTIAN BOBIN, abitare poeticamente il mondo]